“È il sogno di qualsiasi bambino che si affaccia al ciclismo, ancor di più se italiano. Appena prima di vestirla pensavo ai pomeriggi passati coi miei nonni, sognando di vestirla, sognando di essere qui. Avevo già realizzato il sogno di vincere alcune tappe, ero andato vicinissimo ad indossarla ma non ci ero mai riuscito. Farlo a fine carriera, perché ormai l’età avanza, è una soddisfazione enorme”. Parole di Diego Ulissi che, al termine della Giulianova – Castelraimondo di 197 km, a quasi 36 anni, ha indossato per la prima volta in carriera la Maglia Rosa, baciandola come si fa con qualcosa di prezioso e desiderato.
Il sogno rosa di Diego Ulissi
Per tantissimi anni il corridore toscano è stato uno degli uomini di riferimento in gruppo, poi, con l’avvento dei fenomeni e con l’avanzare degli anni, si è un po’ defilato, facendosi apprezzare come grande uomo squadra. Dopo la delusione di non essere stato chiamato alla Corsa Rosa lo scorso anno dalla UAE Team Emirates-XRG, questo inverno ha deciso di cambiare squadra per la prima volta in carriera, scegliendo la XDS Astana (che non indossava la Maglia Rosa dal 2016 con Vincenzo Nibali), quantomeno per poter correre ancora qualche Giro d’Italia. Ed ecco la sorpresa: dopo aver conquistato 8 tappe in carriera, oggi, è arrivata anche la Maglia Rosa, il dono più bello.
Più della metà del gruppo aveva velleità di andare in fuga, perché non c’era alcun dubbio che tra i saliscendi marchigiani il vincitore sarebbe uscito da lì. Dopo 80 km di scatti e controscatti sono andati via 20 corridori e a quel punto è stata questione di gambe, ovviamente, ma anche di tattica e intelligenza. Molto presto è stato chiaro che la tappa avrebbe avuto due gare in una, per il successo di tappa e per la Maglia Rosa, su gentile concessione di Primož Roglič. Per la prima l’azione decisiva si è formata scendendo da Sassotetto, quando Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale), Georg Steinhauser (EF Education EasyPost), Luke Plapp (Jayco AlUla), Romain Bardet (Picnic PostNL), Wilco Kelderman (Visma | Lease a Bike), Igor Arrieta (UAE Team Emirates-XRG) e Ulissi, appunto, hanno staccato tutti gli altri componenti della fuga. Per la seconda, invece, è stato un divertente tira e molla tra i compagni di squadra Fortunato e Ulissi, col primo che era più avanti in classifica, ma è rimasto attardato in discesa.
La vittoria di Luke Plapp
L’attacco risolutore per la vittoria di tappa è stato quello di Luke Plapp sulla salita di Montelago: a 45 km dall’arrivo l’australiano si è involato verso il suo primo successo di tappa in un Grande Giro, mettendo fine a un periodo di cadute (come quella a cronometro a Tirana) e sfortune che sembrava non volerlo abbandonare.
Alla prima volta di Plappy è corrisposta la gioia di Ulissi, che ha tagliato il traguardo al 3° posto, quanto basta per balzare al comando con 12” su Fortunato e 17” su Roglič. Dal 2010 ad oggi, ovvero da quando è professionista, Diego ha sempre vinto almeno una corsa, non mancando mai l’appuntamento con almeno una vittoria stagionale. Una statistica impressionante se si pensa a quante generazioni sono passate nel mezzo. Quest’anno, in realtà, la vittoria non è ancora arrivata, ma indossare la Maglia Rosa, forse, è ancor più che una vittoria.
“Stasera dormirò con la Rosa addosso. Domani non so se riuscirò a tenerla, allora devo godermela il più possibile”.